le origini di Viareggio...
Senza indagare se Viareggio esistesse, o no, al tempo dei Romani,
e se debba ad esso
riferirsi il Fanum Herculis di Tolomeo, le prime notizie certe che
ci rimangono della
località, risalgono al 1171, quando i Lucchesi acquistarono le terre
e i boschi che si
stendevano da Montramito al mare, per ricostruirvi, con l'aiuto dei
Genovesi, l'antica
torre detta Castel del Bosco, stata distrutta dai Pisani l'anno
precedente.
La nuova rocca e le terre circostanti furono causa di lunghe contese
e sanguinose zuffe
tra le due repubbliche rivali, e formarono infine oggetto di
arbitrato per parte dell'imperatore Federico II, che, dopo aver
composta la vertenza con reciproca soddisfazione, le
dava, non molto dopo (1221), in possesso a Pagano Baldovini,
cittadino lucchese, stabilito
a Messina.
I successori di questi, le godettero per oltre mezzo secolo, finchè
nel 1286 i Lucchesi
nuovamente ottenero, per compera, il dominio di Viareggio e del suo
distretto.
Dopo l'abbandono di Motrone, apparve tutta l'importanza di questa località,
che costituiva il solo
porto rimasto alla Repubblica, ed il Senato Lucchese non mancò di
prendere a cuore le sue sorti.
Nel 1534 fu costruita (600 metri più a mare della prima) la nuova
grande Torre (Torre Matilde), e nella quale sono state le carceri
giudiziarie, nel 1548 la parrocchiale di S.Pietro,
ora
dell'Annunziata, e la casa del Commissario; nel 1576 furono iniziati
i primi lavori del porto, nel 1606 fu scavata la Darsena Vecchia, e
infine, nel 1617 fu dichiarata la terra capoluogo di Vicaria.
Malgrado ciò la popolazione vi si mantenne sempre scarsissima, causa
le micidiali febbri malariche, e nel XVIII secolo era quasi
abbandonata, non contando che 200 abitanti.
Fu solo dopo i lavori
idraulici, compiuti per conto della Repubblica dal bresciano
Bernardino Zendrini nel 1740, tra cui le note 'cateratte a bilico
nella Fossa Burlamacca, ed il taglio dei boschi, che scomparve
il flagello della malaria.
S'andò agglomerando attorno al primitivo misero villaggio, un nucleo
importante di popolazione.
Due donne furono benemerite di Viareggio nel XIX secolo: Elisa
Bacciocchi e Maria Luisa di Borbone, quest'ultima la innalzava al
grado di città nel 1823, ed ai benefici provvedimenti d'entrambe
deve gran parte della prosperità attuale.
Nel 1847 passò insieme a
Lucca ai Granduchi di Toscana.
Fine di queste note.
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